sabato 22 febbraio 2014

The SNOWBOARD GOLD BOY: Victor Wild

SOCHI, February 22, 2014 - He was born in the United States, but has just won two gold medals for Russia. His name is Vic Wild, 2014 Sochi Olympic champion in Men's Parallel Giant Slalom and Men's Parallel Slalom. His private life is well known in Russia, since it is precisely because of his love for colleague, and wife, Alena Zavarzina, 24, bronze medallist in Ladies' Parallel Giant Slalom, that he decided to move from the U.S. to Moscow.

Until 2011, Vic played for the U.S. team, and at one point even managed to get pretty good results, thus, only twice since 2004, he managed to break into the Top 10.  By the way, not so good than the recently two gold medals achieved in the Rosa Khutor Extreme Park.
Just before Sochi 2014 Winter Olympic Games Vic has placed 4th at the World Cup event in Bad Gastein (Austria) and his wife said 'Vic Wilde Era begins!'. The transition to the Russian team gave him a second chance in snowboarding since in the U.S., his career was coming to an end.

As Victor An, the Korean-Russian that leads in short track with 3 gold medals (1000m, 500m, 5000m relay) and one bronze (1500m), also this another not-native russian seems to be loved by his new country.

"Russia is a country that made it possible for me to win - he has said after winning gold for Russia - If I have stayed in the US, I'd probably would have be still sitting at home, doing some ordinary job.. I always wanted to do something different." And regarding the controversy about his new citizenship he declares: "I am not some American guy that decided it would be easier to get to Olympics in a country where snowboarding is not developed that well. I have chosen a difficult path, and I have walked it to the end"

With him, from march 2011, Alena Zavarzina, that has become "the right one" after accepting an initial proposal from Vic. ""We just started dating and I suggested, let's go to my father in Mexico, it's six thousand miles away,  any other girl would have said no - he told - Alena said that she has dreamt all her life about it. After this trip, I realized that in general it was time to get married"


venerdì 21 febbraio 2014

Biathlon Ucraino, doping e appuntamenti di oggi


Giornata dalle forti emozioni quella di ieri ai Giochi Olimpici: da un lato il volto negativo dello sport che si affaccia a Sochi con Due casi di doping, con anche un italiano coinvolto. Dall'altro la gioia dell'Ucraina, dilaniata dai conflitti interni, ma che raggiunge il primo oro olimpico nel biatlon femminile grazie alla staffetta. Un minuto di silenzio ha aperto la conferenza stampa delle atlete ucraine che hanno dedicato la vittoria al proprio paese.

Doping: per la prima volta duranti i Giochi Invernali uno degli atleti trovato positivo durante i controlli è l'italiano William Frullani, componente della squadra di bob a quattro ed ex atleta del decatlon. Frullani, trovato positivo alla dimetil - penti - lamine,  avrebbe acquistato un integratore negli Stati Uniti via internet. Il Coni ha chiesto ed ottenuto dal CIO la sua sostituzione con la riserva Samuele Romani, che oggi parteciperà alla competizione di bob a 4 in programma alle 17,30. L'altra atleta è la tedesca del biatlon Evi Sachen-bacher Stelhe, squalificata nelle scorse ore da CIO.

Delusione ieri sera per Arianna Fontana che esce dai mille metri dello short track ai quarti di finale con caduta e penalizzazione: un finale amaro ma che non le toglie il sorriso dopo le tre medaglie olimpiche E restando sulle medaglie oggi le speranze di podio italiano arrivano da Roland Fischnaller  per lo snowboard parallelo e da Giuliano Razzoli nello slalom dello sci alpino.

Maria Pia Valls Beltran. Radio 24-il Sole 24 ore. SOCHI.


giovedì 20 febbraio 2014

Gli Skiman dello snowboard azzurro: onore di Bergamo.


Da L'Eco di Bergamo, 21 febbraio
di Maria Pia Valls Beltran


SOCHI, 21 febbraio - Il team azzurro che accompagna la squadra di snowboard è composto da quattro orobici D.O.C. Oltre al direttore tecnico Cesare Pisoni ci sono anche Luca Migliorini, Gianluca Vernillo e il giovane Matteo Pirletti.

Luca Migliorini, 33, Carona

"Seguo la nazionale da otto anni, vengo da Carona - racconta Migliorini - qui a Sochi abbiamo trovato un clima sorprendentemente caldo e una neve veramente brutta, sembra quella di fine stagione, una condizione alla quale devi necessariamente adattarti". Per aiutare gli atleti a tirare fuori il meglio di sé le Olimpiadi sono state preparate anche con attenzione al fattore clima. "Abbiamo provato a lavorare cercando di allenarci dove le condizioni erano simili a quelle che avremmo trovato qui, ma è stato molto difficile - spiega Migliorini - da noi sulle Alpi continuava a nevicare, e anche quando siamo  andati all'Acetone di giorno con il sole ce n'è stato solo uno". Nella vita Luca convive con la sua compagna in una casa appena finita: "Dopo le Olimpiadi torno un paio di giorni a Bergamo e poi sono via altri dieci per la Coppa Europa, poi altri due a casa e si riparte per gli Italiani e gli Juniores - racconta con un po' di rammarico - non vedo l'ora che finisca la stagione per godermi un po' la casa nuova!"


Gianluca Vernillo, 33, Boltiere
"Per me è la prima volta ad un Olimpiade - racconta con entusiasmo Gianluca Vernillo - non sapevo cosa aspettarmi e trovo che sia tutto davvero emozionante, tutto nuovo. Il villaggio olimpico con la possibilità di condividere il proprio lavoro e la propria passione con tanti atleti e tecnici di altre nazioni, così come il piacere di vedere i risultati di un lavoro durato 4 anni è veramente unico". Niente cerimonia di apertura per la squadra dello snowboard: "Parteciperemo alla chiusura, siamo arrivati qui il 14 febbraio - prosegue Vernillo - dei miei compagni di avventura bergamaschi ho conosciuto Migliorini e Perletti nello snowboard, mentre Cesare Pisoni lo conoscevo di fama, solo più tardi abbiamo scoperto di abitare entrambi in provincia di Bergamo e di avere tanti amici in Comune, abbiamo imparato entrambi a sciare a Lizzola". Tra i valori che lo skiman di Boltiere ha portato alla nazionale la competenza e la preparazione: "Sono laureato in scienze motorie con una specialistica ed un dottorato di ricerca all'Università di Milano, mi sono messo a servizio dei ragazzi che in questi anni sono cresciuti davvero tanto - racconta Vernillo - la fine stagione è sempre il momento più duro, quando ci si confronta per tirare le somme e gettare le basi per la stagione successiva". Gli infortuni di Michela Moioli e Omar Visintin però aprono anche la delicata fase del recupero: "Fino a Sochi tutto
era andato bene, purtroppo ora avremo questi due atleti da recuperare, di certo posso mettere la mano sul fuoco sulla loro professionalità nel voler rientrare, il lavoro e la passione sono la spinta motivazionale più grande - e poi conclude - a Casa Italia si mangia benissimo, ma se devo essere sincero mi mancano davvero tanto i nostri casonsei".

Matteo Pirletti, 20, Branzi
Matteo è il più giovane degli orobici in missione con la Nazionale: "La passione per lo snowboard è nata dall'esperienza personale, ero un fondista fino a un paio di anni fa e facevo le gare - racconta Pirletti - con Michela Moioli ho un rapporto amichevole, siamo quasi coetanei, la sua gara alla fine non è andata bene, ma la cosa più bella è saperla ancora motivata per le prossime gare. Sicuramente voleva la medaglia e lo ha dimostrato". Debutto nel circo dei cinque cerchi anche per Matteo: "Non c'è qualcosa che mi emoziona più di altro anche se sono rimasto sorpreso dall'aver trovato un ambiente sereno che pensavo più teso - confessa il giovane skiman - avevamo paura anche per il discorso sicurezza, mentre invece devo dire che come pubblico, rispetto alle gare di Coppa del Mondo, si sente proprio la differenza". La giornata dello skiman azzurro prevede il training della mattina fino alle 11, poi pranzo a Casa Italia e nel pomeriggio via alla preparazione delle tavole per le gare del giorno dopo. "Si testano le scioline, anche tenendo in considerazioni le previsioni del clima già dal giorno prima - conclude Matteo - sono in giro da settembre quando si comincia con le settimane corte su allo Stelvio, dopo le Olimpiadi torno a casa tre giorni e poi riparto per i training in Alto Adige, c'è da dire che gli impianti quest'anno non ci hanno fatto trovare ottime condizioni, è colpa del caldo".







Le meglio foto sono nei mercati

Pausa pranzo in trasferta oggi, - 4 al termine delle gare e il programma delle competizioni da seguire si fa meno folto. Bella giornata per passeggiare in direzione Adler, il piccolo centro (delle mie piccole avventure, ricordate il ferramenta e il cazzillo?)




I mercati danno sempre grandissime soddisfazioni agli amanti dei colori, dei profumi e della vita in generale. I personaggi sono sempre pittoreschi, che tu sia in Brianza, Piemonte, Campania o agli estremi confini del Caucaso. 

Profumi inediti, spezie raffinate e colori intensi: una primavera che scoppia come tinte sulla tela! Che meraviglia...

E poi ovviamente c'è la lingua diversa, la diversa valuta: oggi ho puntato sullo zafferanno ed il sale misto preparato qui che si può utilizzare su varie pietanze. Del resto che noia tornare a casa con spillette e gadget olimpici, quando puoi portarti in Italia un pizzico di Russia in un vasetto...
 

La matrona-matrioska sembra perplessa... ;)
Marvellous things a tutti!

mercoledì 19 febbraio 2014

Figure skating: is the big stage ready for 'baby' stars?



The women's figure skating is an art of grace and technique. Lightness and skill mix on the ice where the elegant skating athletes receive cheers and flowers, but also suffer falls and disappointments. The maturity of interpretation that is required to couples, in the single lady seems to leave the space to the freshness of the still immature bodies of the youngest athletes. But they must be big enough to know how to raise.

Just like will have to do the "baby star" number one of these Olympics: Yulia Lipnitskaya, slip in the short program yesterday night to the tune of "You do not give up on love" by Mark Minkov. The jury gives a 65.23 (1 deduction).

At the end of the Ladies Single short program two of the three first position are occupied by the "veterans": Yuna Kim (23), gold medallist in Vancouver 2010 Winter Olympic Games and Carolina Kostner (27), 2012 World Champion. Between them the young Adelina Sotnikova (17) which is actually taking the place of hailed Yulia.

The pressure of the Russian public yesterday evening must have been felt on the small Yulia: coming out of the quarter-final against Finland Hockey the hosts eyes have appeared in figure skating. After the disappointment about the retirement of the national hero Plushenko and the tribute made to the gold-pair Trankov-Volosozohar, yesterday night again the Ice Iceberg Palace is surrounded by "Ru-si-a" flags full of expectations.

Carolina Kostner is a perfect sample of the difficulties inherent this discipline: in Torino 2006 she was just 19 years-old italian flag bearer. Well, she was not so young, but young enough to feel the tension of the Olympic debute. Eight years later she seems to have another equilibrium, another consciousness that is part of the grown process of every young woman. Her "Ave Maria" has been charming the jury, not just from the technical point of view, but also thanks to the

Tonight the ice will show the truth: from one side the experience of Kostner and Kim that wants to be confirmed jumping on the highest places of the podium. From the other the "baby" rising stars will fight between the lightness of being young and the fear of being great: a dangerous mix that can make these athletes fall to nerves or lift up to the olympic glory.

Bronzo nel biatlon!!! Radio giornale h.19

La squadra italiana della staffetta mista del biatlon, medaglia di bronzo! Foto www.gazzetta.it

Bronzo Italia E' un bronzo meraviglioso quello che si sono conquistati pochi minuti fa gli italiani nella staffetta mista del biatlon:Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Markus Windisch e Lukas Hofer
sono gli eroi che hanno chiuso terzi nei 6 chilometri donne e 7,5 uomini. Partiti e arrivati terzi con sei ricariche dovute agli errori allo sparo, ma dando trenta secondi di distacco ai tedeschi arrivati quarti.

Numeri Davanti si confermano in gran forma i norvegesi con Bjornedalen che raggiunge il 13° podio olimpico diventando il più medagliato di sempre ai Giochi Invernali. Salgono a quota sette le medaglie italiane. Attesa  per Carolina Kostner che scenderà in pista alle 20 italiane per il programma corto che le darà l'occasione di accedere alla finale del pattinaggio artistico di domani.

Tensioni Ucraina. Il Cio ha detto no alla richiesta del comitato olimpico ucraino di indossare il lutto per le vittime negli scontri in corso a Kiev e così la coppia ucraina del fondo non si è presentata al via del team sprint questa mattina. Il Comitato Ucraino ha formalmente motivato la scelta parlando di infortunio. Intanto il record man del salto con l'asta e presidente del comitato nazionale ucraino, Sergei Bubka con un tweet si è detto scioccato per quanto sta succedendo in Ucraina, si ricordi la tradizione della tregua olimpica di deporre le armi, cordoglio per le vittime.

martedì 18 febbraio 2014

Patrizia Kostner: mom of a champion

Nella casa delle famiglie di P&G ho incontrato Patrizia Kostner, la mamma di Carolina che sarà impegnata questa sera nel programma corto del pattinaggio artistico...
Clicca Qui  per vedere il video in italiano.







You are a veteran of the Olympic Games, what can you tell us about your experience here in Sochi? Have you met the other moms, from other countries?

As a guest of P&G house, I'm very happy. Of course there are a lot of people that I don't know walking around here, but I have had the occasion to meet some of them. I'm especially interested in meeting the other moms. All of them are sweet, we all have the same kind of stress. I think that all of them are exactly like me: we have the same anxieties before the competitions, the expectations, hopes. With my english I'm not able to speak a lot with American or Canadian moms. I met the mom of Felix Neureuther, I've had the pleasure of meeting the mom of Schlierenzauer, using the German I can manage to meet people.

Now what are your feelings after the team event  and the top competition to come? How do you feel and what was the last thing that you said to Caroline?


I saw Caroline just last night. She came back to Sochi from Oberstdorf. I gave her a big kiss, a hug and I said to her, "However it goes, it goes, you have to skate how you are able to and nothing more"

Where are you going to see the Short Programme?


P&G has offered me a ticket so I'll go in the company of my bodyguard (she laughs). I don't know exactly where I will sit.

What will be the first thing that you say to Caroline, regardless of the result?

"Well done," whatever happens. "Good, good."

Regarding Russia, have you visited anywhere else apart from the Olympic Park? What do you think about Sochi?

I was in Torino for Caroline's competition. I was with my husband, but we were there just one day.  I've lived the Olympic Games more here for sure. It's something amazing, it's something enormous, the venues are giants: indeed, things that for me are a bit unreal! Everything is perfectly organized, even the hotel that P&G offered me. It's going ok, better than the first days. (laughs). I'm happy, I've had really a beautiful experience.



Resumen giornata per Bergamo TV


Grande giornata per l'Italia, nello stand-up che trovi anche su Youtube le ultime da Sochi :)
Qui tutti i miei video da Sochi

lunedì 17 febbraio 2014

Michela Moioli "Penso già alla medaglia per Pyeonchang2018"

Intervista esclusiva per L'Eco di Bergamo
Maria Pia Valls Beltran

SOCHI (Russia), Febbraio 17. "Mi è entrata addosso. Mi ha tagliato la strada, invece di impostare il penultimo salto seguendo la linea corretta e siamo cadute entrambe - racconta con un accento velatamente polemico la bulgara Alexandra Jekova, 27 anni, quasi tamponata da Michela Moioli in finale - ho un po' di mal di schiena adesso, ma è tutto ok, lei come sta?"

L’abbiamo incrociata nella case delle mamme, creata dalla P&G nell’Olympic Park dove la rabbia si stempera facilmente: "Non sono arrabbiata con quella ragazzina italiana, anche se potevamo farci davvero male, è giovane e voleva vincere, come vogliamo tutte, quindi va bene così, spero che si rimetta presto".

Alexandra ieri si è piazzata quinta in finale, perdendo - proprio come Michela - la medaglia di bronzo.
 
La Moioli, invece, era al Villaggio, su a Polyana. L’abbiamo raggiunta al telefono.
Come va?
"Adesso fa un po' male, sono a letto per evitare che, camminando, si peggiori la situazione. Il ginocchio sinistro è gonfio e mi dà abbastanza fastidio. Ieri ho picchiato anche il polso, ma è solo una botta. Passerà presto. Adesso l'importante è operarmi subito"

Quando rientra a Bergamo?
“Torno domani. Non ho ancora capito che volo prenderò ,ma sarò a casa per sera. All'inizio mi avevano detto che potevo rimanere fino al termine delle gare, ma poi abbiamo deciso, insieme allo staff medico, di farmi rientrare, perché prima torno e meglio è anche per il ginocchio”.

Torniamo alla gara di domenica: avete avuto problemi con la pista?
Secondo me i tracciatori hanno sbagliato qualcosa: era un tracciato molto pericoloso con tanti salti da brivido. In allenamento sono uscita a testa in giù in un salto, per fortuna lì non mi sono fatta nulla. Alcune curve erano tagliate solo per fare spettacolo e immettevano su salti di 3 metri con atterraggio sul piano. Conclusione: io e la norvegese Helene Olafsen, uscita nella prima run, ci siamo rotte il crociato, la statunitense Jacqueline Hernandez, uscita anche lei nella prima run, ha subito un trauma cranico.

Il tuo allenatore diceva che era fatta più per gli uomini...
E' tosta anche per gli uomini.

Domenica hai vissuto mille emozioni, dal "quasi bronzo" alla notizia del crociato lesionato. Dopo 24 ore come ti senti?
Mi è dispiaciuto davvero, davvero tanto per il risultato. Ho visto la medaglia e mi sentivo di averla in tasca, purtroppo questo è uno sport così, dove tutto può succedere, fa parte del gioco e quindi mi adeguo. Anche se ti girano le scatole comunque.

Il momento migliore della gara?
Senza dubbio è stato l'accesso alla semifinale,dove sono arrivata terza per pochi centimetri con un finale di discesa al cardiopalmo. Mi sembrava di impazzire in attesa del photo-finish. Quando è uscito il mio nome sul tabellone, ho urlato. Vedevo i miei sulle tribune e sicuramente è stata la cosa più bella di domenica.

Sono venuti in sei da Bergamo per te, li hai incontrati dopo la gara?

Si! Mentre ero in pista avevo intravisto lo striscione del fun club, Poi, quando mi hanno portato giù con il toboga, ho visto la mamma e mia sorella Serena, che è persino svenuta durante la finale! E' stata un po' stupida, perché non aveva mangiato niente dalla mattina e l'agitazione le ha fatto un brutto scherzo.

Il tuo allenatore, Cesare Pisoni cosa ti ha detto dopo la gara?

Era felice, perché ho tirato fuori la grinta. Poi purtroppo è andata così. Era contento, lui e tutto lo staff, per come ho affrontato la gara. Ai quarti ero molto tesa però sono partita bene e mi sono mantenuta in seconda posizione fino alla fine. Questo mi ha aiutato a sbloccarmi. Poi in semifinale è stato difficile con la Jacobellis e la Maltais, che poi ha vinto la medaglia d'argento...
 
In semifinale sei stata dietro per quasi tutta la gara, ci credevi comunque?
Si. Davvero. Non sono partita bene, ma mi dicevo "Vai tranquilla perché davanti cadono". Le vedevo tutte attaccate. Continuavano a entrare in contatto. Poi la fortuna mi ha aiutato. La finale è finita male, ma non ho rimpianti. Per quanto riguarda l'infortunio, meglio spaccarsi il crociato in una finale olimpica a 18 anni che in una gara meno importante. Va bene così.

Hanno vinto le più forti?
La ceca Stankova, medaglia d'oro,  è davvero in forma. Secondo me poteva battere anche alcuni degli uomini. E’ giovane, ha un fisico della madonna e tecnica da vendere. Anche la Maltais se lo meritava, perché  è fortissima e negli ultimi anni ha vinto quattro coppe del mondo.

Ma com'è essere alle Olimpiadi a 18 anni?
Un sogno. Il posto è spettacolare e rappresentare Bergamo qui davvero mi fa sentire importante. Ogni volta che entro su Facebook ho almeno dieci messaggi di gente della mia città che mi scrive e mi fa il tifo. Da bambina sognavo di fare qualcosa di grande: l’ho arrivando alle Olimpiadi. Immagino cosa si provi a vincere una medaglia. Questa volta non ci sono riuscita per un pelo, ma alla prossima Olimpiade il podio è mio.

domenica 16 febbraio 2014

Bergamo - Sochi: i fan di Michela Moioli

Da sx: Filippo Bettoni, Fabio Lazzaroni, Andrea e Daniela Belingheri.
Da L'Eco di Bergamo
Maria Pia Valls Beltran













SOCHI, 16 febbraio. La giornata del "Michela Moioli Fun Club", sei in tutto da Bergamo per seguire Michela Moioli comincia presto ì: sveglia ore 7 e viaggio in treno da Adler, la piccola cittadina a pochi chilometri dal Parco Olimpico della costa a Krasnaya Polyana, ultima fermata prima degli impianti. Da lì il pullman per il Rosa Khutor Extreme Park. La gara di Michela comincia alle 11 e i sei sono in postazione con le tute tecniche di color azzurro "Italia", bandiere tricolore e lo striscione inconfondibile.

Il Club è arrivato con un volo diretto da Malpensa a Sochi venerdì. La formazione: mamma Fiorella,
Fabio Lazzaroni, Vicepresidente Scalve Boarder Club
Serena, 22 anni, sorella maggiore di Michela, Andrea Bettoni e sua moglie Daniela Belingheri (lui è il presidente dello Scalve Boarder Club, mentre lei introduce allo snowboard i piccoli dai 7 ai 10 anni), Fabio Lazzaroni, vicepresidente e allenatore, ma nella vita guardia forestale, Filippo Bettoni, fratello di Andrea, il più giovane, 19 anni, amico e primo compagno di allenamenti a Colere di Michela.
INIZI Lo Scalve Boarder Club è stato fondato il 1° gennaio 2006, prima Andrea e Fabio facevano solo sci di fondo, ma poi sono stati abbagliati dalla passione per lo snowboard: "Michela è una ragazza tranquilla ma con un carattere e una determinazione esagerati - racconta il presidente dello Scalve Boarder- noi la conosciamo fin da bambina, è nel nostro club da sei anni, è un'emozione inspiegabile essere qui per lei"
"Ho portato io Serena e Michela a fare snowboard, mi sembrava uno sport moderno, Michela lo ha amato da subito ed essere qui mi lascia senza parole…- racconta mamma Fiorella - il suo piatto preferito è la pizza che faccio in casa, ma è una buongustaia, mi assomiglia nel carattere e nel fisico".

Serena Moioli (sorella di Michela) e mamma Fiorella
Nelle qualifiche Michela non segna un tempo esplosivo, è scesa "con il freno a mano tirato": Andrea Bettoni è tranquillo perché sa  che la qualificazione è sicura, Lazzaroni invece non è soddisfatto: "E' vero ha solo 18 anni ed è un'Olimpiade, c'è l'emozione, ma può fare meglio". Michela accede ai quarti e conquista senza intoppi la semifinale, l'agitazione comincia a farsi sentire. "Adesso scusa se non ti rispondo ma ci dobbiamo concentrare - si giustifica Andrea - la Samkova ha fatto un'ottima qualifica, le altre forti sono Tora Bright, la Maltais del Canada e l'americana Jacobellis". La semifinale è il momento più delicato: Miky non c'entra la partenza e sembra essere dietro, ma grazie a una caduta riesce a guadagnarsi il terzo posto solo grazie al photo finish che le garantisce la promozione all'ultimo turno. La finale unisce alla sensazione di essere andati vicinissimi al bronzo l'apprensione per le condizioni di Michela dopo la caduta: "Sembra sia qualcosa al ginocchio, adesso ci conviene andare fuori dal villaggio atleti, non fanno entrare neanche me - spiega mamma Fiorella - appena finito era nera dalla rabbia mi ha detto "Avevo il bronzo in mano, mamma".



Radio giornale, h.7: LUXURIA RILASCIATA

Vladimir Luxuria è stata rilasciata durante la notte , dopo il fermo di diverse ore nella serata di ieri da parte delle autorità locali di Sochi.

Luxuria si trovava nel parco olimpico per realizzare con "le iene" Pio e Amedeo un servizio per il programma tv di Italia Uno dedicato alla problematica omosessuale in Russia ed al dibattito acceso durante le Olimpiadi contro le legge firmata da Putin che blocca la propaganda omosessuale davanti ai minori.

"Ho parlato con lei - ha tritato Ivan Scalfatotto - l'hanno rilasciata e sta bene, grazie al cielo". "Ce l'hanno liberata, tutto ok, buonanotte" il post su Facebook delle iene Pio e Amedeo.

Vladimir Luxuria aveva con sé una bandiera con i colori del "rainbow", l'arcobaleno simbolo dei diritti omosessuali, con scritto in russo "Essere gay è ok". ll ministro degli esteri Emma Bonino aveva attivato l'unità di crisi alla notizia dell'accaduto rendendo nota la presa di posizione via Twitter.

L'episodio che ha visto protagonista Luxuria è il primo dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi collegato alle posizioni restrittive mantenute dal governo di Vladimir Putin.

Maria Pia Valls Beltran. Radio 24/Il sole 24 ore, SOCHI.