giovedì 7 agosto 2014

STOP FRANCOFORTE. L’aeroporto in bicicletta.



Prima tappa  Prima tappa del mio viaggio ad oriente, meta finale Incheon è la Germania. Campioni del mondo, ma mai sopra le righe. La cosa più curiosissima che incontro sono le biciclette. Gentleman in monopattino se ne vedono anche a Milano, tra stazioni e metropolitane. Ma il giro dell’aeroporto in bicicletta mi mancava. Qualcuno me l’aveva detto che è un aeroporto gigante e sempre lo stesso qualcuno mi aveva detto di aver rischiato di perdere una coincidenza perché ci aveva messo troppo nel tragitto. Forse per ovviare a questi inconvenienti in diversi – ne ho contati almeno cinque – viaggiatori si spostano all’interno dello stesso terminal in bici. I due terminal sono invece collegati da un moderno e rapido trenino, come quello che collega i terminal nazionale ed internazionale all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma.

Germania-Italia, più odio che amore? L’aereo da Milano arriva con dieci minuti di anticipo a Francoforte, mentre la voce metallizzata annuncia che bisogna ‘aspettare seduti fino al completo arresto dell’aeromobile’ una barbarica onda di orientali si alzano e si mettono in fila per l’uscita…la voce non ha ancora finito di leggere il messaggio. Accanto a me coppia marito e moglie italiani partono con l’accanimento: “Dovevano stare seduti e guarda si alzano tutti, che gente!” Nel mentre nuova comunicazione ‘dall’alto’: ci invitano a rimanere seduti perché i bus che ci condurranno all’interno dell’aeroporto non sono ancora arrivati. E la coppia ad alta voce rivolta agli orientali in piedi “Ecco, vi sta bene…certo che è proprio organizzazione tedesca eh?! Arrivano prima e non hanno i bus”. Piccole conquiste che rallegrano la giornata, sembra.

Spagna-Italia, una garanzia. In attesa dell’imbarco arriva l’occasione pranzo – siamo intorno alle 17 – e cosi scelgo “Sense of Taste”, la cui dicitura completa indica ‘fine food and drink’. Che poi, mica vorrai offrire cibo non fine? Anche se lo servi cattivo, almeno non lo scriverai sull’insegna…Mentre arriva il mio piatto, al tavolo accanto una coppia fa due chiacchiere in spagnolo, lui abruzzese, lei di Madrid. Come lo so? Il cameriere – italiano – li stalkerizza sentendo l’accento di lui finchè alla terza interruzione riesce a cominciare il suo racconto: “Io avevo una fidanzata spagnola sa? Cinque anni siamo stati insieme, un po’ lo spagnolo l’ho imparato anch’io, a forza di ascoltare.. e poi che squadra tifa lei? Real?” “Veramente non seguo molto il calcio..”. E ci prova con lui.  “E in Italia cosa tifiamo, è della Juve?” “No, nemmeno io seguo molto il calcio”. Doppia stangata imporrebbe di archiviare il calcio come argomento di stalkerizzazione, no? No. “Ah, perché io sono anche andato a vedere Spagna-Italia nel ’88, agli Europei, bello eh.. Ero qui in Germania e facevamo tutti festa, siamo uguali di carattere noi italiani e gli spagnoli….”.  E poi via a raccontare ancora…ho perso il filo. Il mio salmone era delizioso. 23,90 euro.