venerdì 31 gennaio 2014

Day one: ritardi, cena saltata e volontariato


 Ritardi, cena saltata e volontariato

Accredito ricevuto, si parte per l'avventura olimpica!

Pranzetto al Radisson Blu di Rosa Khutor!
Ieri sera a quest'ora stavo finendo di sistemare le valigie a casa mia con Carlo, il mio fidanzato. L'ho lasciato per venire in Russia a seguire i giochi olimpici invernali…senza cena! Per noi un evento inaudito, mangioni, discreti cuochi e soprattuto innamorati del mangiare insieme. Arriviamo in aeroporto con sufficiente calma per poter mangiare un boccone e anche i miei genitori ci raggiungono in orario: mai visto l'aeroporto di Malpensa così triste. Vuoto. Desolato. Non un bar, non un ristorante, non uno shop aperto! Il mio volo partiva a mezzanotte, impossibile crederci per chi mi conosce ma ieri non ho pranzato e non ho cenato… L'eccitazione per la partenza si è mescolata allo stomaco vuoto, che per carità è meraviglioso: ti senti leggero, attivo, brillante al pensiero di quando finalmente ti potrai sedere a tavola per gustare…qualsiasi cosa..!!!

Perché ho cominciato a scrivere questo blog dalla sensazione di appetito?
Semplicemente perché mentre in Italia sono da poco passate le quattro del pomeriggio, qui siamo tre ore avanti e l'ultima volta che ho mangiato è stata intorno alle 11 di stamattina, sul volo da Mosca a Sochi. Un panino spesso e freddo, del pollo al pomodoro sorprendentemente piacevole e un pezzo di formaggio… Otto ore fa.. Io sono il tipo che ogni scusa è buona per mangiare: la dieta in zona che spinge a stimolare il metabolismo mangiando non oltre tre ore di distanza tra un pasto all'altro mi sembra semplicemente.. incontestabile.

Dunque tornando a volo, viaggio e arrivo: siamo partiti con il boss, Gianni, con un aereo che doveva decollare a mezzanotte e dieci. All'una e venti seduta al calduccio del mio posto-finestrino mi sono svegliata di soprassalto: non avevamo ancora lasciato la landa desolata (Malpensa, mercoledì sera, nessun risto-bar-pizze-shop aperto.) Pare, ed essendo entrambi giornalisti dovremmo poter dare una ricostruzione precisa degli accadimenti, che un omino abbia dimenticato di controllare i bagagli "oversize" prima di farli imbarcare. Pare che qualcuno se ne sia accorto. Pare che tanti omini abbiano dovuto scaricare tutta la stiva, controllare tutti i bagagli oversize e ricaricare la stiva.

Il Main Press Center accoglierà i giornalisti provenienti da tutto il mondo!
Sapevamo che la sicurezza in questi giochi olimpici avrebbe avuto un ruolo determinante, ma nessuno di noi si aspettava che per motivi di "sicurezza" avremmo perso la coincidenza per Sochi, trascorrendo cinque ore e mezza seduti sullo stesso aereo che ci avrebbe lasciato a Mosca poco dopo le nove del mattino dopo.

Ad ogni modo: arrivo liscissimo a Mosca e da Mosca a Sochi. Sicurezza davvero mimetizzata in aereoporto ad Adler e velocissima la fase di validazione degli accrediti.

La cosa che colpisce al volo sono i mille mila volontari vestiti di azzurro: everywhere, tutti molto disponibili, molto gentili (poco "russi") tranne che forse per il mini dettaglio rilevante riguardante la lingua. Su dieci volontari con cui ho parlato l'inglese lo parlavano - biascicato - in due, uno molto bene. Il resto NEBBIA. Come la nebbia che ....
Volontari al Rosa Khutor Extreme Park: pronti per lo snowboard e il freestyle, ma la nebbia li costringe a rinunciare..

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